lunedì 14 gennaio 2008

La mia storia matematica

Devo ammettere che il mio primo incontro con la matematica non è stato dei migliori, non ho mai avuto problemi, ma grazie all'insegnante delle elementari che ho avuto (e anche a quelle seguenti) ho sempre avuto un sacro terrore per questa materia. Forse l' unico periodo in cui mi sono veramente divertita a fare matematica è stato il biennio del liceo scientifico.
Alle elementari la maestra ci faceva fare delle vere e proprie gare di conti, con una pagina di addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni, e ai migliori tre risultati veniva dato un premio... ovviamente di importanze differenti a seconda del piazzamento. A memoria d'uomo io mi sono piazzata una sola volta, ma seconda o terza... non ho mai avuto la vittoria.
Arrivata alla scuola media ho avuto una professoressa davvero eccezionale. Come in molti casi però ho apprezzato le sue doti solo una vota finiti i tre anni. Durante le medie non brillavo in nessuna materia, tanto meno in matematica... Il ricordo più vivido è il fatto che la professoressa mi interrogasse tipo sei/sette volte a quadrimestre!! Iniziava sempre a chiamare dall'inizio dell'elenco, e io chiamandomi Acconcia... come dire... non avevo grandi possibilità di scampare alla verifica orale!
Arrivata alle scuole superiori, i primi due anni mi sono presa una fantastica cotta per la matematica, che ha vacillato un po' al terzo anno, ha ripreso la sua forza al quarto, ma all'ultimo anno (quello decisivo per il futuro) l'amore si è trasformato in avversione... sempre a causa del professore non troppo in gamba.
Come dicevo i primi due anni amavo alla follia i numeri!!! Il mondo degli insiemi, della logica, delle equazioni e disequazioni era il mio pane quotidiano. Provavo tanta soddisfazione a risolvere questi quesiti che ne facevo addirittura in più! Quel periodo è ancora talmente bello nei miei ricordi che ancora oggi se devo fare delle disequazioni sono contenta.
E devo ammettere che in parte è stato grazie alla professoressa delle medie, che mi avevo dato una preparazione tale da non avere difficoltà al liceo; e in parte all nuova prof. delle superiori: una donna tutta nervi e numeri!
Nel triennio ho cambiato un professore all'anno, ma quella del quarto anno è stata la migliore. Ho avuto diverse difficoltà ad abituarmi a lei, tanto che nel primo periodo non avevo buoni voti. Desideravo talmente tanto dimostrarle le mie capacità che davanti al compito in classe andavo nel pallone: ansia da prestazione!
Ha avuto un'influenza talmente grande su di me, che alla fine della quarta avevo deciso che all'università mi sarei iscritta a Matematica.
Il destino ha però voluto che l'anno successivo non capitasse nella nostra classe un buon professore, e il mio amore per questa materia si è letteralmente squagliato.

La mia storia, come quella di tante persone, dimostra come un insegnate (a qualsiasi livello) faccia la vera e sostanziale differenza. Se chi insegna è capace di trasmettere passione, soprattutto quando si ha davanti menti incontaminate come quelle dei bambini, chiunque proverà il desiderio di seguirlo nell'avventura. Quindi è fondamentale trasmettere tutto con trasporto, cercando di coinvolgere, senza instillare troppa competizione tra gli alunni, e cercando di portare con noi ogni singolo elemento, anche quello con meno destrezza o difficoltà.

sabato 22 dicembre 2007

La matematica e l'arte

Bene, dopo lunghe ed annose ricerche, sono giunta alla conclusione che la matematica non ha qualcosa in più delle materie umanistiche. Certo è che tutto ciò che è considerato arte ha qualche radice nel mondo dei numeri.
La Divina Commedia di Dante Alighieri deve la sua armonia e musicalità anche al modo in cui sono disposte le sillabe di ogni verso; la Sinfonia Eroica di Beethoven è stata composta sul pentagramma, dove tutto gira intorno a frazioni di numeri che indicano il "tempo" delle note; il Giudizio Universale di Michelangelo deve la sua perfezione alla struttura che sta dietro all'affresco stesso, studi di prospettiva, di proporzioni... tutti argomenti che possono essere ricondotti al mondo dei numeri.
E' però chiaro anche ai ricercatori che si occupano dei processi cognitivi che non esiste il genio matematico, come invece esiste il genio letterario piuttosto che musicale. Da studi sul cervello la dott.ssa Girelli (che il mio gruppo ha intervistato) ha potuto concludere che tutti potenzialmente abbiamo le stesse possibilità di diventare piccoli geni della matematica, molto dipende dall'ambiente i cui si cresce, dagli stimoli che riceviamo sin da bambini, poco dipende da innata predisposizione a livello cerebrale.
Quindi mi piace pensare che anche io sono un potenziale Pitagora, ma soprattutto tutto questo è molto importante per il nostro futuro di insegnanti, perché sarà anche grazie alle nostre capacità di trasmettere il sapere matematico se cresceranno generazioni avverse a questa materia oppure giovani capaci di viverla serenamente e con naturalezza, così come avveniva fino ad un secolo fa.

lunedì 10 dicembre 2007

Sempre più numeri

Ciao a tutti, sono ritornata...Dopo 7 giorni di malattia, la mia solita sinusite. Ho dovuto prendere per 3 giorni l'antibiotico: 500 mg di principio attivo, e fare l'aerosol per 2 volte al giorno. Voi ditemi se anche qui non c'è matematica... Tra l'atro questo tipo di matematica mi ha sempre accompagnata da quando ho 3 anni, ogni mese mese dovevo fare una puntura di temibilissima penicillina da 1 milione di unità: che dolore!!! Tutta colpa di 2 tonsille, che mandavano in tilt milioni e milioni di anticorpi e macrofagi e via dicendo.
Come si può notare anche una banale influenza, o sinusite o altro ha a che fare coi numeri: vi viene il sospetto che davvero tutta la nostra vita si basi su questo, forse anche le materie cossi dette "umanistiche"; e questo significherebbe che non possono essere considerate di serie B dai cari ingegneri e affini.
Scusate ma questa rivalsa nei confronti degli ingegneri è causa di quello che ho come fratello, che afferma che la conoscenza e piramidale in direzione di Dio - per stare in tema periodo, ad albero di Natale -, sotto Dio ci sarebbero i matematici, poi fisici, poi ingegneri (ovviamente anche questi in vari ordini), e poi in fondo in fondo gli umanisti!!!
Essendo della categoria farò numerose ricerche per smentire questa visione, che nel suo ambiente quasi tutti hanno, per dimostrare che i numeri e la matematica sono anche in grandissime opere letterarie e filosofiche.
Alla prossima.

sabato 24 novembre 2007

Giorno Zero

Devo ammettere che un blog sulla matematica può sembrare piuttosto noioso.... Anche perché non ho ricevuto commenti molto positivi da tutti coloro che ho invitato a visitarlo .. Però è indubbio che ogni giorno abbiamo a che fare con questo strano essere.
Non so voi ma io mi ricordo quando passato il primo compleanno già ti insegnavano come si mostrava con la mano il "due". E da qui inizia tutto!
"Quanti pastelli hai in mano?" "Quanti biscotti vuoi?" ..... e via discorrendo... ricordi di gioventù...
E voi? Qual è stato il primo approccio? Ve lo ricordate?!

giovedì 22 novembre 2007

Io

Benvenuti a tutti i lettori, amanti e non della matematica. Questo blog vuole essere un'avventura nel mondo strano e affascinante dei numeri (con annessi e connessi)! Buon viaggio.